La Cistite
- Artemis con le donne
- 16 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min

La cistite è un'infiammazione della vescica causata da infezione batterica.
Si presenta con disuria (difficoltà di emissione di urina), pollachiuria (minzione frequente anche per poche gocce), dolenzia e bruciore sovrapubico, urine torbide e maleodoranti, senza febbre, dolori lombari o al fianco.
E' l'infezione urinaria più frequente tra le donne poiché l'uretra, il canale da cui esce l'urina, è molto più corto (5 cm) rispetto agli uomini (15-16 cm) e i batteri risalgono facilmente verso la vescica.

L'E. Coli è il battere che causa più comunemente la cistite, seguito da altri batteri Gram positivi e batteri di origine fecale.

Gran parte delle donne che hanno avuto un episodio acuto di cistite, soffrirà di un secondo episodio e nel 5-10% dei casi la frequenza sarà più elevata trasformandosi in cistite recidivante.
Le linee guida per La gestione delle infezioni urinarie affermano che i principali fattori di rischio nella donna sono la frequenza dei rapporti intimi, l'uso di spermicidi e diaframma anticoncezionale.
Altri fattori di rischio sono:
- Scorretta igiene intima -> utilizzare detergenti troppo aggressivi, alterano la flora vaginale e uretrale protettiva favorendo la proliferazione dei batteri patogeni.
- Uso di tamponi interni -> i tamponi interni sono veicolo di batteri nel canale vaginale, causando infezioni vaginali che possono estendersi all'uretra.
- Carenza estrogenica -> soprattutto in menopausa, la carenza di questi ormoni provoca alterazione dei tessuti mucosi e muscolari, più soggetti a traumi, e alterazione del pH che regola la flora batterica "buona".
- Sistema immunitario debilitato.
- Chemioterapia.
- Colpi di freddo.
- Stitichezza -> l'irregolarità intestinale aumenta la concentrazione batterica di E. Coli che può passare nel tratto urinario attraverso la via ematica o per via interstiziale.
- Diabete -> la concentrazione di glucosio si depositarsi nella mucosa uretrale alimentando la proliferazione batterica.
- Posticipare lo stimolo urinario -> trattenere il mitto non solo mantiene alta la concentrazione batterica ma dilata il canale uretrale debilitandolo.
Cistite in gravidanza
La gravidanza è un fattore predisponente alle infezioni urinarie.
Il progesterone rilassa la muscolatura liscia uretrale, dilatandone il lume e rallentando il flusso urinario. Questo fatto aumenta il deposito di batteri che risalgono verso la vescica provocando infezione. La cistite può presentarsi anche a termine della gravidanza a causa delle compressione meccanica dell'uretra per il peso dell'utero, non permettendo il completo svuotamento della vescica con ristagno di urina e batteri.

In gravidanza è importante curare il prima possibile le infezioni urinarie, anche asintomatiche, poiché possono aumentare il rischio di infezioni renali e parto prematuro. E' raccomandato eseguire l'esame urine già dal primo trimestre per escludere la presenza di batteri nel tratto urinario: se le urine presentano carica batterica >105 UFC/ml, occorre iniziare una terapia antibiotica empirica in attesa dei risultati dell'urinocoltura. Dopo 7 giorni dalla terapia specifica, si dovrà eseguire un'ulteriore urinocoltura per valutare l'efficacia della terapia.
Cistite post-coitale

La cistite a seguito dei rapporti sessuali è abbastanza frequente (4% di cui il 60% sono cistiti recidivanti) e si presenta dopo 12-72 ore dal rapporto.
La ragione è anatomica: la vagina è molto vicina sia alla vescica che all'uretra ed entrambe risentono dei traumi dovuti dal rapporto intimo.
I fattori predisponenti sono assente o ridotta lubrificazione, dolore ai rapporti e/o ipercontrattilità dei muscoli pelvici.
L'uretra è circondata da muscoli e nervi che si attivano con l'eccitazione, occludendola.
Questa forma di protezione da traumi e risalita di batteri, viene meno quando si ha dolore ai rapporti perché si riduce l'eccitazione.
Inoltre, con lo sfregamento dei genitali, lo scambio di liquidi, la ridotta distanza tra uretra e ano e le pratiche sessuali scorrette, aumentano il rischio di cistite.
Per la cistite post-coitale invece della terapia antibiotica, è consigliabile la profilassi post-coitale: entro due ore dal rapporto dopo lo svuotamento vescicale.
E' raccomandata anche una valutazione del pavimento pelvico e riabilitazione per imparare a rilassare adeguatamente la muscolatura.
Cistite interstiziale
La cistite interstiziale è una forma infiammatoria cronica della vescica. E' una condizione molto debilitante per la donna perché si manifesta con un bisogno costante di urinare e dolore a ogni minzione. Tutto questo senza la presenza di infezioni.
La causa al momento è sconosciuta ma ci sono varie ipotesi tra cui un'origine neurologica, ormonale, autoimmunitaria, malattie sessualmente trasmissibili, vascolari e traumi della zona pelvica.
Proprio a causa delle varie ipotesi, la cistite interstiziale è considerata una patologia multifattoriale.
A volte si associa a dolori pelvici, tanto da rendere impossibili i rapporti intimi, problemi gastrointestinali, allergie ecc.
Il trattamento è molto complesso ma in primo luogo vanno cambiati stile di vita, abitudini igieniche e alimentazione.
Rimedi e prevenzione
Per prevenire altri episodi di cistite occorre andare a valutare il proprio stile di vita e cercare di modificarlo:
- Bere molta acqua e non rimandare lo stimolo di fare pipì;
- Svuotare sempre completamente la vescica e quando ci si asciuga, tamponare, non strofinare dal basso verso l'alto;
- Svuotare la vescica dopo ogni rapporto e fare il bidè con un detergente intimo neutro;
- Non utilizzare tamponi interni per le mestruazioni;
- Indossare biancheria intima in cotone bianco e indumenti non troppo aderenti e stretti;
- Regolarizzare l'alvo;
- Integrare Mannosio e mirtillo rosso alla dieta;
- Bere tisane diuretiche: Uva ursina, Asparago, Ortica, Carciofo, Finocchio, Ononide Spinosa.
- Ridurre o eliminare cibi irritanti come: spezie, peperoncino, insaccati, cibi in scatola, cibi raffinati, dolciumi, zucchero, cibi fritti, pomodoro, cioccolato, agrumi, bevande alcoliche e caffè.
Immagini prese dal web.
Sitografia:
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