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  • Immagine del redattoreArtemis con le donne

Anello contraccettivo

L’anello anticoncezionale, a lento rilascio ormonale, è un dispositivo medico innovativo per la prevenzione delle gravidanze indesiderate.

Ha una forma che ricorda appunto un anello (diametro 5.4 cm e spessore 0.4 cm) ed è costituito da una gomma morbida, trasparente, biocompatibile e anallergica: l'etilene vinilacetato.


Ha lo stesso effetto della pillola estroprogestinica: rilascia gradualmente basse dosi di estrogeni e progesterone che inibiscono (in maniera temporanea e reversibile) il rilascio dell’ovulo, alterano la mucosa vaginale rendendola inadatta alla risalita degli spermatozoi.


Ha un effetto anticoncezionale del 99% con pochissimi effetti collaterali.

I principali, di solito risolvibili entro due mesi dall'utilizzo, sono:

- dolore addominale, al seno, pelvico, mestruazioni dolorose;

- micosi o infezioni genitali;

- mal di testa;

- acne;

- aumento di peso per ritenzione idrica;


L’anello viene prescritto dal medico ma va inserito autonomamente dalla donna nel canale vaginale e tenuto in sede per tre settimane, per essere poi rimosso la quarta settimana, durante la quale sopraggiunge la mestruazione.

Nello specifico, va posizionato nel primo giorno della mestruazione e rimosso lo stesso giorno, preferibilmente alla stessa ora, della quarta settimana.


Inserimento e rimozione dell’anello:

Come prima cosa, controllare la scadenza e lo stato di conservazione;

Lavarsi accuratamente le mani prima di inserirlo, di rimuoverlo o quando si vuole controllare la sua presenza in vagina;

Scegliere una posizione comoda (accovacciata, sdraiata, sedute sul WC, ecc.);

Rimuovere l’anello dalla bustina e tenerlo tra l’indice e il pollice esercitando una pressione in modo da comprimerlo.



Inserirlo delicatamente in vagina come fosse un tampax (in farmacia si vendono gli applicatori) avendo l’accortezza di spingerlo fino in fondo al canale.

Dopo, tre settimane si rimuove agganciandolo con un dito, o afferrando il bordo inferiore, tirandolo verso l’esterno.



L’anello una volta usato, va gettato nei rifiuti domestici e non nel water.


Nel caso in cui venisse espulso accidentalmente ed è possibile recuperarlo: basta lavarlo con acqua tiepida e sapone.


Per garantire l’effetto contraccettivo, può rimanere fuori dal canale per un massimo di 3 ore.

L’anello è pensato per prevenire la gravidanza, per cui non andrebbe rimosso nemmeno durante i rapporti.

Essendo di gomma morbida, è improbabile che venga percepito da entrambi i partners.

Nel caso desse fastidio, è possibile rimuoverlo temporaneamente, rimanendo nell’intervallo delle 3 ore.


Cosa succede se rimane fuori per più tempo?

Se siete nella prima o nella seconda settimana, può non proteggervi dalla gravidanza. In tal caso, reinseritelo e lasciatelo per altri 7 giorni, utilizzando anche il preservativo.

Se ciò dovesse accadere nella prima settimana e nei sette giorni precedenti avete avuto rapporti non protetti, contattate il medico.

Se invece, siete nella terza settimana avete due possibilità: o inserite un nuovo anello, modificando i giorni delle mestruazioni, oppure attendete la mestruazione.

Se l’anello si rompe, rimuovetelo e iniziate con un altro anello non appena è possibile. In caso di rapporti, utilizzate il preservativo fino al nuovo inserimento.


Se dimenticate l’anello in sede per più di 4 settimane, contattate il medico.

Se vi accorgete entro la quarta settimana, rimuovetelo e attendete la mestruazione.

Con l’anello è possibile cambiare il giorno del proprio ciclo mestruale: per anticiparlo, basta rimuovere prima il dispositivo;

Per posticiparlo, inserite un nuovo anello subito dopo la rimozione di quello precedente.

Il nuovo anello può rimanere per massimo 3 settimane ma è possibile la comparsa di spotting (piccole gocce di sangue).


Come si conserva l’anello?

Conservarlo a temperatura inferiore a 30°C nella confezione originale per proteggerlo dalla luce e dall’umidità.

Non usatelo se è stato dispensato più di 4 mesi prima (solitamente il farmacista scrive la data dell’acquisto sulla confezione).

Inoltre, evitate il suo utilizzo dopo la data di scadenza, riportata sulla scatola e sulla bustina, e se notate cambiamenti di colore o qualsiasi altro segno visibile di deterioramento.


L’utilizzo dell’anello è indicato:

- a tutte le donne che non hanno controindicazioni per i dispositivi ormonali;

- alle donne che hanno difficoltà nel ricordarsi di assumere giornalmente e alla stessa ora la pillola;

- in caso di problemi gastrointestinali l’effetto contraccettivo è assicurato (vomito e diarrea, compromettono l’efficacia della pillola): gli ormoni non passano nel fegato e nell’intestino ma vengono rilasciati direttamente nella mucosa vaginale.


Come la pillola, anche l’anello ha delle controindicazioni.

Non può essere utilizzato da donne con:

- patologie tromboemboliche e della coagulazione;

- precedente ictus o attacco cardiaco;

- patologie cardiache o angina pectoris o attacco ischemico transitorio precedenti;

- diabete grave;

- ipertensione;

- livelli alti di colesterolo o trigliceridi nel sangue;

- tumore al fegato, al seno, agli organi genitali;

- pancreatite o epatiti;

- emicrania con aura.

Altre controindicazioni sono: gravidanza, allattamento, fumo, sovrappeso/obesità, sensibilità agli ormoni contenuti nel dispositivo.

Per la presenza di altre problematiche, uso di farmaci o patologie non menzionate, dovete informare il medico.


Ovviamente ricondiamo che l’anello non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili anche se attualmente è in corso uno studio sul suo utilizzo come strumento preventivo contro l’HIV.


Sitografia:

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